Psicologo Livorno - Dipendenze

Paolo Fuligni, uscito tra i primi dalla prima facoltà di Psicologia aperta in Italia - a Roma - ha accumulato oltre 40 anni di professione. Ha lavorato nella sanità pubblica per molti anni - tossicodipendenze e consultori – per poi dedicarsi esclusivamente alla libera professione come psicoterapeuta nei suoi studi di Livorno, Piombino e Cecina.

Le dipendenze: caratteristiche, cause e trattamento

La dipendenza da sostanze viene definita dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) come “uno stato psichico e talora fisico, derivante dall’interazione con una sostanza, che determina modificazioni del comportamento e la necessità di assumere questa, per ottenere gli stessi effetti psichici ed evitare la sindrome da astinenza”. Il concetto di “dipendenza” può assumere valenze diverse, a seconda che questa sia fisica o psicologica ma, in entrambi i casi, il nucleo della dipendenza sta nella “necessità” di assumere la sostanza di abuso e, spesso, queste due sfaccettature sono difficili da distinguere.

La dipendenza fisica viene indotta da alcune, ma non tutte, le sostanze di abuso, e si manifesta quando l’utilizzo ripetuto di una droga cambia il modo in cui il nostro cervello distingue le sensazioni piacevoli e spiacevoli. I sintomi di astinenza sono la conseguenza di questo cambiamento, nel momento in cui il cervello ne avverte la mancanza. I sintomi dell’astinenza come tremori, nausea e dolori, quindi, confermano la presenza di una dipendenza fisica.

La dipendenza psicologica, invece, viene definita come il bisogno incontrollabile di utilizzare la sostanza: quando quest’ultima viene assunta per trasformare il proprio umore e creare sentimenti positivi o sorreggere la propria autostima, la persona dipendente ha assoluta necessità di continuare a usare la sostanza che le procura tali sensazioni.

La dipendenza da differenti forme di abuso (new addictions).

A fianco delle dipendenze da sostanze si sono evidenziate nel tempo forme diverse di dipendenza – non legate ad agenti di natura chimica – come la ludopatia (dipendenza da gioco d'azzardo), l'abuso di internet - videogames, social network, pornografia - lo shopping compulsivo e la dipendenza affettiva.

La dipendenza da gioco, o gioco d'azzardo patologico o ludopatia, è il desiderio incontrollabile, e dall'andamento cronico, di giocare d'azzardo, a dispetto dei rischi che si celano dietro tale comportamento e nonostante la volontà iniziale di non arrendersi a questa pratica.

La dipendenza da Internet è un disturbo che spinge la persona che ne soffre a fare un uso smodato e patologico di computer, tablet o cellulari dotati di connessione alla Rete. Questo comportamento porta progressivamente all'assorbimento totale del soggetto e può avere conseguenze drastiche sullo stile di vita, interferendo con le normali azioni quotidiane. È di fatto una forma di abuso-dipendenza che può determinare sintomi da astinenza, isolamento sociale e problemi lavorativi. Quando non si è “connessi”, si rischiano attacchi d'ansia, depressione e disperazione.

La dipendenza da shopping compulsivo, ovvero dipendenza dagli acquisti, è un disturbo caratterizzato dall’impulso irrefrenabile ed immediato di dover acquistare. La tensione crescente, viene alleviata solo comprando, nonostante le possibili difficoltà in campo finanziario, relazionale, lavorativo e psicologico. Questa forma di abuso rappresenta una strategia per alleviare uno stato depressivo sottostante.

Vi sono sentimenti negativi come tristezza, solitudine, frustrazione o rabbia che aumentano la tendenza a fare acquisti, mentre lo shopping stesso è associato ad emozioni piacevoli quali felicità, senso di potere e competenza e gli oggetti servono solo a riempire un vuoto di sentimenti positivi ed innalzare la fragile autostima del soggetto.

La dipendenza affettiva è una modalità patologica di vivere la relazione amorosa, in cui la persona dipendente arriva a negare i propri bisogni ed a rinunciare al proprio spazio vitale pur di non perdere il partner, considerandolo unica e sola fonte di gratificazione nonché fondamentale fonte di “amore” e ragione di vita.

Si tratta ovviamente di una forma di amore ossessivo, simbiotico e soffocante che viene vissuto come una droga e per il quale si è disposti a sacrificare qualsiasi cosa. Molto spesso però queste relazioni non sono per nulla gratificanti ma, al contrario, risultano insoddisfacenti, infelici e dolorose. Paradossalmente, il dipendente affettivo vive un tale bisogno, assoluto e ossessivo, dell'altro, che la sofferenza aumenta – anziché ridurre – l'attaccamento.

Le cause delle dipendenze non sono univoche e, come per molti altri disturbi psicologici, possono essere analizzate solo prendendo in considerazione diversi fattori di rischio, che possono contribuire all’instaurarsi di una dipendenza. È, ad ogni modo, ancora poco chiaro cosa distingua una persona che diventa dipendente da una sostanza o da un comportamento compulsivo da una che, invece, non svilupperà mai un abuso.

Generalmente, i fattori che aumentano il rischio di dipendenza comprendono concause di carattere biologico, psicopatologico, ambientale e di sviluppo (ovvero relative ad alcune fasi particolari e critiche dello sviluppo della persona). Tra i fattori che certamente possono aumentare la probabilità di sviluppare una dipendenza, possiamo elencare la compresenza di disturbi psichici, una storia familiare di dipendenze, pressioni da parte del gruppo dei coetanei e la mancanza di un adeguato sostegno familiare.

Il trattamento delle dipendenze

Trattare una dipendenza significa aiutare l’individuo a interrompere il comportamento relativo, evitando che si verifichino ricadute, e a recuperare il proprio ruolo in famiglia, sul lavoro o nella società. Esistono diversi approcci evidence based per il trattamento delle dipendenze, raggruppabili nelle macrocategorie delle psicoterapie e del trattamento farmacologico: a seconda del paziente e della tipologia di sostanza o di comportamento utilizzati, verrà prescelta una delle due forme di trattamento, oppure una combinazione di entrambi.

La terapia farmacologica viene usata, prevalentemente, per gestire i sintomi dell’astinenza – presente spesso anche in dipendenze di natura non chimica - e prevenire le ricadute. Questo non costituisce in sé il trattamento, ma rappresenta un primo passo utile per favorire il cambiamento. Sono infatti i disturbi psicologici compresenti quelli che contribuiscono al mantenimento della dipendenza: il loro trattamento è l'ulteriore obiettivo che consente una completa disassuefazione.

La Terapia Cognitivo-Comportamentale delle dipendenze considera la dipendenza come un comportamento disfunzionale appreso e mantenuto nel tempo: lo scopo della terapia è quindi la correzione del comportamento di dipendenza e l’acquisizione di nuovi comportamenti più funzionali nella vita della persona. Il modello cognitivo-comportamentale della dipendenza si basa su alcuni assunti fondamentali:

Le tecniche alla base della terapia per la dipendenza da sostanze richiedono, come primo passo, la formazione di una solida alleanza terapeutica e la comprensione profonda del caso da parte del professionista che garantisce un'accettazione incondizionata di quanto possa emergere all'interno o all'esterno delle sedute di terapia.

 

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